Cos'è la carenza di ferro?
Il ferro è uno dei minerali tra i più importanti dell’intero organismo, essenziale per diversi processi organici. È un costituente dell’emoglobina, proteina dei globuli rossi deputata al trasporto di ossigeno dai polmoni a tutto l’organismo o della mioglobina, proteina deputata specificamente al trasporto di ossigeno alle fibrocellule muscolari. Il ferro è coinvolto inoltre nella sintesi di diverse molecole in quanto componente di numerosi enzimi.
Il corpo non può produrre ferro, quindi è necessario ottenerlo dal cibo. Se non si immagazzina una quantità di ferro pari all’effettivo consumo, si può andare incontro ad una carenza di ferro.
È importante avere la giusta quantità di ferro nel corpo. Un basso contenuto di ferro nell'organismo può determinare l'insorgenza di anemia sideropenica.
Quali sono i sintomi della carenza di ferro?
Se hai una carenza di ferro, potresti non rendertene conto perché potresti semplicemente sentirti stanco e malandato.
I sintomi di ferro basso includono:
stanchezza, debolezza, svogliatezza affanno;
scarsa memoria e concentrazione;
scarso rendimento a scuola o al lavoro;
maggiore facilità nel contrarre infezioni;
problemi di comportamento nei bambin;i
diminuzione della libido (desiderio sessuale);
La carenza di ferro si manifesta gradualmente. I primi sintomi si presentano spesso a uno stadio avanzato, ad eccezione della stanchezza. Più a lungo si protrae la carenza, più acuti saranno i sintomi e gravi le conseguenze per la salute. La carenza di ferro attraversa tre stadi.
1° stadio: ancora asintomatico
Quando il corpo riceve poco ferro riesce inizialmente a compensare con le riserve presenti nel fegato e nella milza. Vengono ancora prodotti globuli rossi a sufficienza. In questo stadio la carenza di ferro provoca solitamente pochi disturbi. Spesso chi ne è colpito avverte un senso di stanchezza e spossatezza.
2° stadio: prime avvisaglie
Se lo stato di deficit continua, le riserve finiscono per esaurirsi. A questo punto l’apporto alle cellule diventa scarso. Il corpo ricava la sostanza nutritiva essenziale per la produzione di globuli rossi dalla sua proteina di trasporto, la transferrina. La saturazione della transferrina nel sangue diminuisce. I sintomi più frequenti a questo stadio sono:
stanchezza persistenteÂ
capelli fragili e perdita di capelli
angoli della bocca screpolatiÂ
pelle seccaÂ
bruciore alla linguaÂ
difficoltà di deglutizione
maggiore rischio di infezione
3° stadio: anemia imminente
Una volta esaurite le riserve di ferro, il corpo attinge al ferro nel sangue. Questo altera la produzione di globuli rossi e porta all’anemia da carenza di ferro. A questo punto i livelli di globuli rossi nel sangue scarseggiano o l’emoglobina nei globuli rossi è ridotta. I sintomi tipici di questa patologia sono:Â
vertigini
mal di testa
calo del rendimento fisico e mentale
irritabilitÃ
termoregolazione alterata
dispnea sotto sforzo e, successivamente, anche a riposo
tachicardia
ronzio alle orecchie
pallore
L’anemia può però anche essere la conseguenza di una carenza di vitamina B12 o di emorragie interne. In caso di carenza di vitamina B12 si aggiungono perdita di appetito, disturbi digestivi e perdita di peso. Un’anemia dovuta a emorragie interne si manifesta con feci nere o sangue nelle feci o nell’urina.
Carenza di vitamina B12
Non mangiare abbastanza cibi ricchi di ferro ?
Considerando che il fabbisogno giornaliero medio di ferro va dagli 8 ai 18 mg è importante cercare di assimilarne quanto più possibile da ciò che mangiamo attraverso piccoli accorgimenti.
- È importante associare ai cibi ricchi di ferro, soprattutto quello non eme, quelli ricchi di vitamina C che aiuteranno l’organismo ad assorbire meglio il minerale in essi contenuto.
- Bisogna distanziare l'assunzione di caffeina, teina e cacao dai pasti durante i quali si sono consumati cibi ricchi di ferro perché riducono l'assorbimento del ferro.
- Allo stesso modo, anche latte e derivati possono limitare l'assorbimento del ferro: meglio non mangiarli insieme ad alimenti che contengono questo minerale.
Cause di Carenza di Ferro
Possiamo individuare vari fattori che predispongono l'individuo a carenza di ferro:
apporto ridotto, dovuto a diete povere di carne e basate prevalentemente su cereali integrali e verdure;
dieta eccessivamente ricca di crusca (utilizzata da alcuni per regolarizzare la funzionalità intestinale);
insufficiente assorbimento: acloridria, diarrea, alterazioni gastro-intestinali, abuso di lassativi;
eccessive perdite ematiche (emorroidi, perdita di sangue dal naso, flusso mestruale abbondante, ulcere, emorragie del tratto gastrointestinale, ecc);
gravidanza e allattamento;
sport (soprattutto la corsa di resistenza).
Come si cura la carenza di ferro?
Per prima cosa il medico può indagare per trovare la causa della carenza di ferro. Questo serve per verificare se una malattia grave potrebbe potenzialmente essere all'origine del problema. Se il medico trova una causa, avrai bisogno del trattamento giusto per agire su di essa.
Il secondo passo è riportare i livelli di ferro alla normalità . Questo può essere fatto in diversi modi. A seconda delle tue esigenze, il medico potrebbe consigliarti di:
mangiare più cibi ricchi di ferro;
mangiare più cibi contenenti vitamina C per aiutarti ad assorbire meglio il ferro;
consumare meno cibi e bevande che ti impediscono di assorbire il ferro, come calcio, fibre, tè, caffè e vino;
prendere compresse di ferro;
un'infusione endovenosa di ferro o (in casi estremi) una trasfusione di sangue;
Se decidi di assumere integratori di ferro, dovrai prenderli per diversi mesi e forse più a lungo. Molto spesso gli integratori di ferro minerale possono rendere le feci scure e possono anche causare stitichezza, quindi il medico potrebbe suggerirti di aggiungere un preparato in grado di ammorbidire le feci per aiutarti.