La vitamina D è essenziale per promuovere l'assorbimento del calcio dall'intestino e il riassorbimento del calcio e del fosforo da parte del rene. È indispensabile per il deposito del calcio nelle ossa e per conferire loro la solidità e la resistenza che le caratterizzano. Studi recenti suggeriscono che la vitamina D promuove anche il funzionamento del sistema immunitario e alcune funzioni neuromuscolari.
Quando ne serve l'integrazione ?
La vitamina D può essere assunta con il cibo, ma viene soprattutto sintetizzata dall’organismo esponendosi alla luce del sole.
L'attuale stile di vita rende difficile la produzione di una quantità sufficiente di vitamina D: i bambini trascorrono moltissime ore in ambienti chiusi, a scuola e a casa, al computer, occupati con lo smartphone o davanti a un televisore; molte attività sportive si svolgono in ambienti chiusi. Per giunta sappiamo che un'eccessiva esposizione ai raggi del sole favorisce l'insorgenza di melanoma e altri danni alla pelle e la proteggiamo con prodotti che non lasciano passare i raggi ultravioletti.
Sulla base delle linee guida nazionali e internazionali, si consiglia la supplementazione di vitamina D solamente nei primi 12 mesi di vita, al dosaggio di 400 U.I. al giorno. Dopo l'anno di età , l'integrazione con vitamina D è indicata solo in alcune categorie a rischio (in particolare, bambini con patologie croniche che comportano un ridotto assorbimento intestinale della vitamina).
Perché i livelli di vitamina D siano adeguati, è comunque consigliabile che i bambini e gli adolescenti seguano una dieta varia ed equilibrata e svolgano frequenti attività all'aria aperta.
Vitamina D, effetti della carenza e dell'eccesso
Le linee guida nazionali e internazionali consigliamo la supplementazione di vitamina D nel neonato, sin dai primi giorni di vita, sia nei neonati allattati al seno, sia in quelli che vengono nutriti con formula.
Il latte materno non contiene dunque abbastanza vitamina D? Il latte materno è l’alimento ideale per il neonato e contiene tutti i nutrienti di cui ha bisogno; però, la principale fonte di vitamina D per l’uomo è rappresentata, come si diceva poc’anzi, dall’esposizione solare e il neonato, per ovvie ragioni, viene tenuto spesso al riparo dalla luce diretta del sole.
 L’opportunità di somministrare appositi integratori viene stabilita dal pediatra, all’atto della dimissione del neonato, dopo la nascita. In genere, vengono comunque consigliati integratori che contengono vitamina D.
Perché i pediatri consigliano l'integrazione di vitamina D nei neonati?
I neonati, almeno fino al sesto mese di vita, non hanno la possibilità di introdurre sufficienti quantità di vitamina D mangiando cibi che ne sono particolarmente ricchi (come la carne, il fegato, alcuni pesci e l'uovo); anche il latte materno tende ad essere naturalmente carente di questa sostanza. Parallelamente, i neonati vengono esposti poco alla luce del sole, soprattutto durante i mesi invernali, e per ovvie ragioni sono sempre protetti da creme solari. Per questi motivi, i pediatri suggeriscono di utilizzare integratori di vitamina D, il cui dosaggio può variare in base alla stagione, all'età e alla routine del bambino, cioè all'ambiente in cui vive e a quanto spesso viene esposto al sole. In genere è comunque consigliato di integrare la vitamina D solo fino all'anno di età .Â